Se confessiamo di non poter risolvere tutti i nostri problemi da soli
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. (Matteo 6:32 ND)
Implorare il Signore in preghiera è una cosa che dovrebbe essere naturale per ogni figlio di Dio veramente nato di nuovo. Dio si aspetta che ognuno dei suoi figli, quelli che lo conoscono veramente, lo tocchino personalmente e facciano direttamente contatto con Lui.
Anche se il nostro “Padre celeste sa le cose di cui abbiamo bisogno, prima che gliele chiediamo”, (Matteo 6:8) gli fa piacere se confessiamo di non poter risolvere tutti i nostri problemi da soli e di avere bisogno del suo aiuto. Gli fa piacere se ci dimostriamo umili e disposti a pregare, a riconoscere la sua potenza e a dimostrare la nostra fede in Lui chiedendo il suo aiuto.
Poi, naturalmente, gli fa piacere rispondere, non solo per ricordarci che abbiamo bisogno di Lui, ma anche perché gli piace che apprezziamo il suo aiuto e gli dimostriamo il nostro amore, come a un Padre.
Il Signore adora darci la risposta ai nostri problemi, alle nostre domande e ai nostri guai. Vuole che gli chiediamo istruzioni. Dice: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa”. (Matteo 7:7-8) —D. B. Berg [1]
Che amico abbiamo in Gesù,
a cui portare tutti i nostri peccati e dolori.
Che privilegio abbiamo nel portare ogni a cosa a Dio in preghiera.
Quale amico in Cristo abbiamo qual rifugio nel dolor!
Nella pace a Lui portiamo tutto quel che turba il cuor.
Oh! La pace che perdiamo Oh!
Gl’inutili dolor, perché tutto non portiamo in preghiera al Salvator! —Joseph M. Scriven (1820–1886)
[1] Ancora Comunicazione celeste