Perché mai Dio doveva scegliere dei pastori?
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. (Luca 2:8-9 CEI)
Secondo alcuni storici, in quell’epoca i pastori erano considerati persone di infimo rango. Il termine usato dai Farisei per designarli è tradotto in altre parti della Bibbia con “peccatori”. Era un termine spregiativo che significava spregevole e impuro. Non erano nemmeno ritenuti degni di offrire un sacrificio a Dio, tanto meno essere i VIP che avrebbero rappresentato l’umanità per la cerimonia del suo arrivo sulla terra.
Secondo i parametri odierni, sarebbe come se un coro di angeli apparisse a un gruppo di senzatetto che dormono per strada dentro scatole di cartone, o accampati sotto un cavalcavia. Dio guarda il cuore della gente. Non gli importa se uno è vestito di stracci o indossa vesti regali.
Perché mai Dio doveva scegliere dei pastori? Perché avrebbe offerto questo preziosissimo privilegio a persone così indegne agli occhi dell’uomo? Forse perché sapeva che avrebbero creduto, con una fede pura e semplice.
Non solo questi pastori furono onorati da Dio, ma ricevettero anche la responsabilità — oltre al privilegio — di dare ad altri la buona notizia.
Possiamo seguire questo esempio divino di testimonianza dando il messaggio di Gesù liberamente, senza badare all’aspetto delle persone, alla loro condizione sociale. Lasciate che Lui muova il vostro cuore e lo spinga portare il suo amore a chi ne ha bisogno. —Maria Fontaine [1]
Preghiamo di poter dare il benvenuto a Gesù a Natale; non nella fredda mangiatoia del nostro cuore, ma in un cuore pieno d’amore e umanità, un cuore caldo d’amore gli uni per gli altri. —Madre Teresa
[1] Ancora Quei pastori sporchi