Ma ha promesso

Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel Signore, suo Dio. (Salmo 145:5)

 «Finché dura, la religione del culto di sé è la migliore. C’è un mio conoscente di circa ottant’anni che ha condotto una vita di egoismo e vanagloria ininterrotta fin dall’infanzia ed è più o meno, mi dispiace dirlo, una delle persone più felici che conosca. Da un punto di vista morale è molto difficile!» (C.S. Lewis)
 La felicità è un’ottima cosa, ma molte persone hanno un’idea sbagliata del suo significato. Quel conoscente di C.S. Lewis aveva il primo tipo di felicità, quella di tipo superficiale — «tanto si vive una sola volta». Un altro tipo di felicità, però, sopporta qualsiasi circostanza ed è eterna: la pace e l’appagamento che vengono dal conoscere Dio e avere un rapporto con Lui.
 È normale provare tristezza per le condizioni del mondo o dolore a causa di una perdita, soffrire per una relazione infelice e così via. Dio non ha promesso al credente una vita beata piena di facili piaceri; ma ha promesso di essere sempre al nostro fianco, di proteggerci con la sua mano e di far sì che tutto cooperi al nostro bene se lo amiamo e lo seguiamo. —Ronan Keane [1]

 La grande fede non è quella che cammina sempre nella luce e non conosce il buio, ma è quella che persevera nonostante gli apparenti silenzi di Dio. Quella fede riceverà la sua ricompensa nel modo più assoluto. —Padre Andrew (1869–1946)

[1] Contatto Anno 18, numero 11

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